Per uno strambo caso mi svegliai...

 

Per uno strambo caso mi svegliai
la scricchiolante età
nell’ossa rammentando.
Sorridendo senza motivo
soavemente
socchiusi gli occhi e andai
senza motivo apparente
andai al destino incontro sempre
sorridente e incosciente.

E un tempo immenso consumato fusi
un solo istante fa
mentre, senza mostrare sforzo,
salivo gli anni
mentre ritroso andavo verso le forze
oscure che la mente concepisce
solo se la ragione le violenta.

E polvere dormiva su di me.
Un dito sconosciuto incise un nome.
In quel gesto il destino
era già tutto quanto concepito.

Poi venne il vento, la brezza della sera
venne
cancellando, appianando dolcemente.
L’oblio di me in tutti quanti gli altri
verrà o venne.

Canto d'inverno. Mia ultima stagione