Indiscreto, pasticciando dentro di me
dietro porte socchiuse
o forzando in qualche modo gli usci
m’intigno.
In combutta con me. D’altra parte
resistenza mi faccio
all’indagare.
Rimescolo e saccheggio, nascondo
e trovo,
perfeziono un’arte nuova,
neofita, le ulcerazioni sadicamente provoco.
Razionalità, dolce parola sconosciuta
ai sensi,
da scrosci di emozioni sopita
accantonata annichilita.
E’ l’aria che mi manca e l’appoggio
che mi impedisca
di annegare.
Un coraggio che non ho mi blandisce.
Intorno alla boa della vita continuo a girare
il braccio sempre più stanco a remare.
Ad uno ad uno si sfilacciano
fra le dita
gli ormeggi che presumevo inaffondabili.
Le angosce sempre più al largo mi portano
in mari inindagabili.
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