Si reagisce, per vari accidenti
in guida la caso
che si esprime e appartiene e stringe,
l’uomo non sa come,
ogni vivente.
In ogni prospettiva convergenti aneliti
s’appuntano ad un luogo, ad una idea
lontana, puntiforme, essenziale.
O da questa
divergono.
A situarsi dove l’io piacere e l’io della realtà
insieme vestano
incamminati verso il centro tentano.
Nella ripetizione di bisogni, in quel darsi da fare
nella tensione tesa a chi, a che cosa
l’uomo si sperde.
Vaga
l’arrestarsi continuo della vita
nelle cellule opache delle mani.
Del cuore ho spento prima, troppo presto persino,
il rinnovarsi delle voglie.
In modi primitivi, lateralmente ai miei primitivi respiri,
accanto
mi ritrovo a passare.
Pulsioni, eccitamenti, ore inconcluse
e fantasie
aggressioni
quasi credenze superstizione miscelano
liquori
di ipotesi e concetti.
L’opposizione delle forme, la vita stessa delle forme,
resta legata a me dall’essere
costantemente
e vero ed opinabile.
Sguarnite le difese resto, arreso nella vecchiezza della carne,
assorto
nel ritrovare e stimoli e peccati
anche solo pensati.
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