Percepiscono i fanciulli e poi perdono...

 

Percepiscono i fanciulli e poi perdono
l’aria come una cosa tattile
e della gente
e delle cose intorno il mutare dell’anima.
Fanciullo sono ancora
in brevi attimi, quando non so,
non capisco, non penso,
o quando la compassione, una fidata amica,
arriva a dissipare
le durezze del cuore.
E tu, cara compagna, a cosa aspiri
di che acque ti aspergi, a quali fonti
sete di verità ti porta ancora?
Seme abbiamo perduto che germogli,
solo parole
solo parole adesso. I voli che facevamo
tacciono,
i balli al sole, le corse insieme,
le calde vicinanze.
Son cessate le danze. Vizzi i colli
dirizziamo al vento
fuori dall’angusto carapace
che tanto ci costò
crearci addosso.
Cosa cercassi, quale fosse il fine
di me, di te
adesso non ricordo.
Ma non ne posso più.
Deboli lamenti danno i venti
filtrando fra le canne.
Radi fiori cigliati, muschi in crescita.
E la riarsa anima
raggelando, voglio
fino in fondo poltrire. Non accorgermi.
Fino a dentro la mia inutilità
tutta
sorbire.

Canto d'inverno. Mia ultima stagione