Se ne andavano le orme dell’animale
uguali e diseguali
nel disegno riflettevo le soste
le incertezze
le voglie forti più della paura.
Una strada sicura e ripetuta
accosto ai terminali del campo
ai confinali
della vicina macchia
misteriosa vergine foresta che pulsa
d’essenze
e di ignoti microcosmi improvvisamente immoti
se passavo.
Ma quando andavo ai saturnali
delle mie solitudini
agguantandomi ad una foglia, specchiandomi
in un colore
ammalandomi d’amore
per chi non so, per chi è stato
o sarebbe
o non può più essere stato
avuto, posseduto, perso.
Seduto.
a rimaner seduto alleno il corpo
m’avvicino a un me immoto
sopprimendo i pensieri.
Eppure soltanto ieri ti sfiorai.
Un tuo sguardo in risposta mi combusse.
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