Me ne andavo
quasi furtivamente camminando in chissà quali
rimembranze immerso.
Isolato.
I vigili animali soli all’erta
del mio restare estraneo
consapevoli, in tremolare immobili
guardavano.
Erano assenti i perché della mente.
Le parole in libere assonanze si sommavano
piacevoli, impreviste,
musicali.
Eppure schivo eppure di nascosto portavo a sbriciolarsi
un altro giorno
defalcando la vita dello scopo d’essere
viva
e non consumazione.
Brucavo lento gli steli più visibili
sulla spianata brulla delle idee.
Sovrane e salde. Inutili.
Immagini mi portavano in alto a recepire
con scoramento a intendere
piangendo.
Si disperse di me la maggior parte
lungo le ore
senza mete precise consumate.
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