Ogni cosa di regole si irrora
per sua natura stessa per esistere.
Anche tu ti sei data
dei limiti precisi
che non varchi, pure volendo farlo.
Finora fino al confine estremo
che ti sei data, ove rimani pura,
ove ti senti ancora tu padrona
mi porti e tenti.
A stento mi trattengo per non ferirti
in questo antico gioco
mai liso mai strappato.
Tutto d’un fiato il mio coraggio sciogli
di me il meglio raccogli
non permettendo ai gesti di mutarsi
dall’amore in violenza.
La mia impazienza di pazienza sazi.
Dolci si fanno i giochi, mai senili.
Lievi tocchi silenti, preludio a accadimenti
e stupori insaputi.
Di nuove giovinezze le vecchie ossa illudi.
|