Ogni perché trasmette soste al tempo
interrompe il getto,
il fluido arresta un istante
la domanda mano immersa nella corrente.
E’ lento infatti il tempo dell’infanzia
annoiato fra i giochi
e un’ansia di consumo
frettolosa.
Tanti i perché e lente le risposte
a domande anche più volte poste
risultanze diverse
convinzioni disperse.
Ma eppure il tempo quello che a ognuno è dato
trascorre
e consumato non si pone mete
proprie
senz’anima sua di dipana
una lunga e aggrovigliata treccia
che si distende
e sempre più veloce oltrepassa
le sempre più rare domande.
E brontola nel passare
come acqua di piena che il sasso
non frena
che seppure pulisce l’argine corrode
e scolpisce
e fa male.
Il letto dei nostri personali fiumi
non conosciamo.
Le nostre paratie di fronte al tempo,
lievi cannule che l’orgoglio indura,
ormai supine
giacciono.
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