Imprevisti presentimenti vengono
se ne vanno
ti ritornano sopra accovacciati
Lungo gli occhi rotonde palpebre pesantissime
sollevi e lasci
in dormiveglia improvvisi
privi di stanchezza.
Dio invochi o dimentichi di farlo.
Isolato e perduto.
E sul finire della sera, quando la tua di sera
è all’orlo
(il capo di lato chino, in umiltà rappresa
imparata pian piano
con fatica e pianti, sopra l’orgoglio come raspa nuova)
te ne resti ammutolito
stupito.
Che il tempo andato via così rapido chiami.
Senza risposta altro tempo consumi tentando
d’ascoltare
un tuo velocissimo silenzio.
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