Ai limiti del lago vanno le canne
si intrecciano
parole
quelle dette fra i boschi,
quelle nascoste
agli occhi della gente e che la mente suggerisce appena
quando d’amore sei tutto ricolmo,
quando, nascosto, nascondi all’universo mondo
il tuo.
Come noi mille lo hanno fatto
a faranno
e le parole pensate e che si dicono
si ammonticchiano
come foglie cangianti, si impigliano ai cespugli,
ogni pertugio
ogni anfratto riempiendo.
Sovrapposte a se stesse d’aneliti e momenti
diversi
tutte parlando,
tutte insieme parlando
intelligibilmente
solfeggiano motivi che dici essere brezze
tremori d’aria, purezze di vento.
Non saprai mai cosa stiano dicendo.
Stattene qui con me, quieta, a guardare
non cercare delle parole il senso
al nostro sole d’oggi
assopisciti appena.
Vivere è solo un attimo,
un attimo di pensiero.
Perché mai dovrei dirti
a parole
quello che senti tu, quello che anch’io sento?
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