Remavano negli occhi tuoi
sconvenienti pensieri
disdicevoli e seri, d’ilarità e d’angoscia
pregni.
Nelle tue iridi mi guardavo
tuffato sguaiato
teppista d’una tua periferia di carni
aperte.
Più giovane della mia età
accumulata dispiegata
con prensile cuore m’accosto a te sosto
vicino.
Pallide promesse e rossori
illanguidamenti e turgori
spade d’argento traggono dal fondo di sogni
fanciulli.
Immeritandoti mi allontano
senza suggerli.
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