Improvvise si ingiallano le foglie
così come anche il mio, il tuo collo avvizza.
Di remote passioni favoleggia
la mente,
il corpo più non ne sente il caldo,
a stento le rammenta.
Con l’età che s’avanza sempre più tempo chiedi
e siccome t’accora un mio silenzio
dell’assenzio dell’ansia tua mi vesti.
Non so come tu sei, solo a volte ti vedo
e diversa mi sembri e mi distolgo,
perché altra forma di te dentro rammento.
Oggi un’altra ti sento
al tatto ed all’odore e al movimento.
Quella che fu
quella che tu sei stata
via da tempo è volata.
Strane voglie mi prendono
d’andare,
ma dove poi, lontano
e perché poi, non so.
Ora che interi giorni vanno in basso, rapidi,
come un sasso nell’acqua affondo.
Non vedo giri intorno per l’impatto,
nulla è accaduto o accade.
Che ci sia stato o no
l’amore nostro, dalla natura
nulla fu registrato.
Eppure ci illudemmo
che ci girasse intorno l’universo.
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