Prossimamente i baci. In altro luogo...

 

Prossimamente i baci. In altro luogo,
in differente tempo, con persone
diverse
sconosciute e fresche. Che non chiedano.
Di vivere solo un istante
anelo.
Ingabbiano su me strato per strato
e incidono le stagioni
e inaspettati eventi. Che ragione non hanno
d’essere,
che a volte si ripetono da soli, senza che il mio
stolto parere conti.
Sei tu che mi racconti, dandoti
come s’io fossi diverso, cercandomi al di là
della carne,
rimanendo talvolta solo in alcune storie,
solo a un passo da alcune altre,
se l’attimo ci confonde.
Le profonde carezze spasimo che cessino
di farci pensare,
di farci del male. Se puoi
ritirati nel mio eremitaggio. Pescami
con un amo acuto
che mi rivolti i visceri, che mi rimanga dentro.
Entro di me
riposa ed infiocchettati.
Prendi di me possesso.
Mi ripromisi per una vita tutta di crescere
cantando ( ché questo
era destino )
e litanie monotone ripeto ritirandomi lento
dal proscenio.
Felicità pretese senza merito, rancoroso
mi fanno.
Borbottano dentro di me rimproveri
alla sorte.
Ma le limpide sere malgrado tutto vengono.
I miopi occhi spalanco
sulle forme che le sparite luci fanno scure.
Respiri larghi e profondi silenzi ancora
intendo.
Costante mi preparo a una paziente resa.

Canto d'inverno. Mia ultima stagione